Oggi a studio è arrivata Alice una donna di 52 anni, timida e molto cortese e riservata. Lavora come nutrizionista ed è sposata felicemente da 10 anni con Arturo, un uomo umile e anche esso timido e riservato che lavora come pasticcere.
Alice dopo un primo momento di silenzio, inizia a parlare molto velocemente senza fare pause e rivolgendomi ogni tanto lo sguardo come per chiedermi il consenso ad andare avanti. Alice viene in terapia per lavorare su un profondo senso di colpa legato al fatto di essersi accorta, solo dopo 10 anni, che sua sorella minore soffre di Anoressia.
Con voce stridula e rivolgendo lo sguardo a terra, mi dice: “Guardi dottoressa io proprio non so come ho fatto a non accorgermene. Forse ero troppo presa da me stessa, dal mio lavoro, dalla mia vita. Me ne vergogno tanto”.
Il suo caso mi ha effettivamente fatto porgere una domanda.
Quanto è facile accorgersi se un nostro familiare o nostro figlio soffrono di un Disturbo Alimentare?
Be, non è così facile come si potrebbe pensare.
Chi ha un Disturbo Alimentare è molto bravo a nasconderlo e i sintomi non sono sempre ben visibili, nonostante a volte chi ne soffre lancia spesso implicite richieste di aiuto, in modo più o meno evidente a seconda della specifica situazione e dello specifico problema.
Qualche esempio?
C’è chi “nasconde” tutte le cartacce di ciò che mangia (quindi delle abbuffate) sotto il letto oppure chi lascia nell’accappatoio delle cannucce o altri ingegni che utilizza per vomitare (come nel caso di chi soffre di Anoressia).
Spesso è molto difficile empatizzare con chi ha questo tipo di problematiche e costruirci un dialogo aperto e profondo senza essere allontanati. Chi ha un disturbo alimentare potrebbe vivere un forte senso di colpa o di vergogna per il suo comportamento che pur sapendo sia sbagliato non riesce a fare diversamente, e per questo cercherà il più possibile di nasconderlo e negare i fatti.
Per questo, ho deciso di darti qualche consiglio per riconoscere i segnali che ti indicano se tua figlia, un tuo familiare o una tua amica hanno un disturbo alimentare. I disturbi alimentari vengono spesso trattati come fossero semplici capricci o fissazioni della persona, ma in realtà sono vere e proprie patologieche possono cronicizzarsi e
avere conseguenze molto gravi se la persona che ne soffre non viene aiutata ad affrontarli.
Proprio per questo, è importante che sia tu a cogliere i segnali e a suggerire alla persona che hai accanto, sostenendola, di farsi aiutare e magari iniziare una psicoterapia.
Ma quali sono questi segnali che non devi trascurare?
I segnali possono variare in base al tipo di disturbo alimentare con cui hai a che fare, ma sono essenzialmente di 3 diversi tipi: fisici, comportamentali ed emotivi.
I segnali fisici, forse i più semplici da nascondere grazie a vestiti o altri trucchi, comprendono:
- variazioni eccessive di peso (aumento o diminuzione);
- alito cattivo dovuto solitamente alle troppe ore di digiuno;
- pallore;
- perdita dei capelli;
- costante stanchezza;
- svenimenti slegati da altre patologie;
- rossore agli occhi e capillari scoppiati sul viso (che spesso si presentano dopo il vomito);
- sensibilità eccessiva al freddo;
- difficoltà di concentrazione e memorizzazione;
- amenorrea (scomparsa del ciclo mestruale);
- calli sulle nocchie e deterioramento dei denti (presenti solitamente nel caso di vomito frequente, anche se alcuni soggetti, per vomitare, utilizzano altri metodi che non richiedono necessariamente di infilarsi le dita in gola);
- mani costantemente fredde;
- palmo delle mani particolarmente giallo.
Per quanto riguarda i segnali emotivi, questi sono sicuramente i più difficili da riconoscere e collegare a un disturbo alimentare, poiché potrebbero essere collegati ad altri disturbi o rappresentarne uno a sé stante. Questi possono comprendere:
- repentine variazioni dell’umore;
- eccessiva irritabilità;
- bassa autostima;
- difficoltà a gestire gli imprevisti e a prendere decisioni (anche le più banali);
- eccessiva rigidità emotiva;
- eccessivo controllo di cosa, quanto e quando mangiare;
- disinteresse alle relazioni sociali;
- perdita di interesse per tutto ciò che prima procurava piacere;
- eccessiva sensibilità ai commenti riguardanti il corpo e il cibo.
Infine ci sono i segnali comportamentali, che probabilmente invece sono tra i più semplici che puoi riconoscere perché spesso sono molto evidenti. I soggetti che presentano un disturbo alimentare infatti possono:
- mettere in atto specifici rituali alimentari come: sminuzzare il cibo in pezzi piccolissimi, bere molto durante i pasti, posare spesso la forchetta mentre mangiano, ecc;
- contare tutto ciò che mangiano, per esempio: il numero dei fusilli, delle pennette, dei piselli;
- mangiare con eccessiva lentezza, fare bocconi piccolissimi, masticare molto lentamente o usare le bacchette di legno al posto della forchetta;
- andare subito in bagno dopo i pasti (ovviamente per vomitare);
- dare un’attenzione ossessiva ai metodi di preparazione dei pasti quando cucina qualcun altro. Qualche esempio: “Ci hai messo l’olio? Sono cotti al forno? Non l’avrai mica fatto fritto?”;
- far trovare nel secchio o sul tavolo le confezioni degli alimenti per dimostrare che hanno mangiato (anche se non è vero) oppure al contrario potreste trovare le confezioni di merendine o biscotti nascosti in qualche cassetto per nascondere un’eventuale abbuffata;
- ispezionare accuratamente con la forchetta il cibo prima di mangiarlo oppure mangiare molto velocemente senza nemmeno assaporare o masticare;
- eliminare alcuni o tutti i cibi prima consumati regolarmente;
- presentare difficoltà a portare a termine gli impegni presi, hanno infatti la tendenza a procrastinare;
- rifiutare completamente o demonizzare alcuni alimenti (pasta, pane, patate, biscotti, olio, cioccolata, formaggi, e tanti altri);
- evitare pranzi e cene fuori o a casa di amici oppure partecipare ma senza mangiare e dicendo di star male con lo stomaco;
- negare lo stimolo della fame;
- utilizzare integratori per tenersi in forza;
- eliminare dalla dispensa determinati alimenti per evitare di mangiarli o di cedervi durante un’abbuffata;
- utilizzare le applicazioni per il conteggio delle calorie;
- leggere le etichette di tutti gli alimenti concentrandosi prevalentemente sulle calorie e non sui macronutrienti o gli ingredienti;
- comprare solo cibi che riportano l’etichetta per vederne le calorie;
- incrementare l’attività fisica, spesso in modo eccessivo;
- negare o reagire aggressivamente alle osservazioni riguardanti la forma fisica;
- cambiare il tipo di abbigliamento, prediligendone solitamente uno largo per nascondere la perdita eccessiva di peso o l’aumento, e per questo solitamente sono di colore nero.
I segnali che ti ho appena elencato sono solo alcuni di quelli che potrebbe presentare una persona con un disturbo alimentare, e ovviamente, come ti ho accennato prima, cambiano in base allo specifico disturbo che potrebbe avere la persona che ti è vicina, quindi a seconda che soffra di Anoressia, Bulimia o altro. Spero comunque di averti aiutato ad avere le idee più chiare.
Mi raccomando! I segnali non devono essere presenti tutti, ma sicuramente non ne è sufficiente uno solo. Se però, pensi siano presenti 1, 2 o più segnali per “categoria”, contatta un terapeuta che si occupa di disturbi alimentari e fatti consigliare come procedere e cosa puoi fare per aiutare tuo figlio, il tuo familiare o la tua amica ed evitare così di lasciarlo solo in un disturbo che può diventare veramente grave ma che si può sconfiggere.